Case Study: AOU Senese Le Scotte
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L’utilizzo della realtà virtuale come supporto terapeutico rappresenta un’opportunità innovativa per migliorare l’esperienza del paziente in contesti clinici spesso caratterizzati da ansia, stress e disagio. Presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese Le Scotte di Siena, Lemovie, applicazione immersiva per visori Meta Quest 3, è stata introdotta in tre reparti distinti – nefrologia, Day Hospital neurologico (DH neurologico) e oncologia – con l’obiettivo di valutare l’impatto della VR sul benessere psicofisico dei pazienti.
Nefrologia
Il reparto di nefrologia accoglie pazienti sottoposti a terapie intensive e prolungate, spesso per insufficienza renale cronica o dialisi. Questi trattamenti sono noti per il loro impatto psicologico, generando stress e senso di alienazione nei pazienti.
Lemovie è stato introdotto in sessioni dedicate, offrendo ai pazienti esperienze immersive che li hanno trasportati in ambienti naturali e rilassanti, lontani dal contesto ospedaliero. È stata prestata particolare attenzione alla formazione del personale, garantendo che i dispositivi venissero utilizzati in sicurezza e igienizzati adeguatamente tra un paziente e l’altro.
Risultati
Età media: 45-85 anni.
Numero di partecipanti: 25 pazienti.
100% dei pazienti ha dichiarato che gli scenari erano suggestivi.
100% raccomanderebbero l’esperienza ad amici e parenti.
Il primario ha descritto l’iniziativa come “un successo.”
L’esperienza ha permesso di trasformare un contesto clinico spesso percepito come opprimente in un momento di pausa e rigenerazione, migliorando significativamente l’esperienza complessiva dei pazienti.
Day Hospital Neurologico
Il DH neurologico si occupa principalmente di pazienti con diagnosi di sclerosi multipla e altre patologie neurodegenerative. Questi pazienti affrontano sfide fisiche e psicologiche, spesso legate alla gestione di sintomi cronici e all’incertezza del decorso della malattia.
I pazienti sono stati invitati a utilizzare Lemovie durante le sessioni di trattamento o di monitoraggio, esplorando scenari progettati per favorire il rilassamento e il distacco mentale. Il tutorial iniziale è stato semplificato per garantire un’esperienza intuitiva, anche per coloro con ridotta familiarità con la tecnologia.
Risultati
Età media: 28-43 anni.
Numero di partecipanti: 20 pazienti.
82% ha trovato gli scenari rilassanti.
88% li ha percepiti come suggestivi.
75% ha giudicato il tutorial iniziale chiaro.
La realtà virtuale si è rivelata uno strumento prezioso per alleviare il carico psicologico di queste persone, offrendo loro un momento di serenità in un contesto di routine terapeutica complessa.
Oncologia
Il reparto di oncologia comprende pazienti in trattamento per diversi tipi di tumori, spesso suddivisi tra terapie adiuvanti preventive e terapie per stadi avanzati della malattia. Questi pazienti affrontano periodi di grande vulnerabilità fisica ed emotiva, con sessioni di trattamento che possono protrarsi per diverse ore.
Lemovie è stato introdotto con un focus su scenari di meditazione e tecniche di respirazione, particolarmente utili per gestire il dolore, l’ansia e il disagio emotivo. Ogni sessione è stata personalizzata in base alla durata del trattamento (5-30 minuti) e alle preferenze del paziente.
Risultati
Età media: 24-95 anni (11 donne, 26 uomini).
Numero di partecipanti: 37 pazienti.
Distribuzione: 16 pazienti in terapia adiuvante preventiva e 21 pazienti in terapia per stadio metastatico.
92% ha trovato gli scenari rilassanti.
100% li ha percepiti come suggestivi.
90% raccomanderebbe l’esperienza ad amici e parenti.
I pazienti hanno particolarmente apprezzato l’esperienza come una pausa mentale rigenerante, capace di alleviare il carico emotivo delle cure.
Conclusioni e prospettive
L’introduzione di Lemovie nei reparti dell’AOU Senese Le Scotte ha dimostrato come la tecnologia possa fungere da catalizzatore per una terapia più umana e centrata sulle esigenze del paziente. Gli ambienti immersivi a 360°, combinati con una progettazione intuitiva, hanno trasformato momenti di cura spesso percepiti come stressanti in esperienze di rilassamento e rigenerazione.
Questi risultati incoraggiano ulteriori sperimentazioni, con l’obiettivo di ampliare l’uso della realtà virtuale a nuovi contesti clinici, continuando a migliorare la qualità della vita dei pazienti e a promuovere una medicina più empatica e personalizzata.